MOSTARDA DI UVA

Un altro pezzo di tradizione, declinato in mille modi nelle infinite micro-culture culinarie della Sicilia. Un tempo marcava la fine della vendemmia, perché preparato con il mosto fresco di spremitura, prima che s’inneschi la fermentazione. Concentrato fino a perdere metà del peso, accoglie la speziatura di chiodi di garofano, vaniglia Bourbon e cannella per diventare un vero e proprio dolce. Nella nostra interpretazione, utilizziamo la varietà Nerello Mascalese, simbolo della viticoltura etnea. Otteniamo croccantezza aggiungendo anche i vinaccioli tostati. I profumi sono intensi, intessuti in una fitta trama che prelude al piacere del palato. La dolce morbidezza della mostarda, interrotta dai piccoli grani che si spezzano sotto i denti, è un percorso gustativo già completo. Ma l’utilizzo spazia dall’abbinamento ai formaggi di qualsiasi stagionatura alla guarnitura d’insalate, meglio ancora se contenenti carni bianche. Se utilizzata su un arrosto, è un invito a stappare un Nerello Mascalese ben maturo, nobilitato e smussato da un’adeguata attesa in cantina.